Consiste nel distribuire nel tempo la costruzione della componente rischiosa del patrimonio
Come si fa
La strategia consiste nel distribuire in un certo arco di tempo l’acquisto
della componente a rischio del portafoglio. Immaginando di avere un patrimonio
iniziale di 100 e di aver come obiettivo di allocare 50 alle azioni, anziché acquistare
subito il 50% del patrimonio in azioni si può decidere di ripartire l’investimento
in 10 rate costanti di 5 ciascuna. Il comportamento di una strategia di questo
tipo rispetto a un portafoglio buy-and-hold dipende dall’andamento del mercato azionario: se il mercato sale
gli acquisiti vengono fatti a prezzi sempre più alti e perciò la strategia è
penalizzata, se il mercato scende al contrario la strategia e favorita.
A chi serve
Apparentemente a nessuno. In un mercato che si muova in modo perfettamente casuale, con investitori ugualmente sensibili a guadagni e perdite e dove non vi sia un problema di fiducia fra investitore e consulente, la strategia del Dollar Averaging non ha effettivamente molto senso.
Ma:
se il mercato si muove in trend
se la volatilità è alta;
se l’investitore ha un atteggiamento diverso verso le perdite o i mancati guadagni;
se il consulente non vuole bruciare la sua credibilità nei primi mesi del rapporto,
allora il DA può rivelarsi appropriato. Ciò spiega perché sia una delle più diffuse strategie proposte dai consulenti per gli investimenti e questa diffusione da anni costituisca un fenomeno inspiegabile per gli studiosi di finanza.
La strategia non va confusa con il Piano di Accumulo di Capitale, o PAC. Il PAC è un piano di risparmio, perciò si assume che all’inizio l’investitore non abbia un patrimonio da investire, ma un reddito dal quale prelevare la somma
periodica destinata ad “accumulare” il capitale.
Analisi ed evidenza empirica
Dalla simulazione si vede come il profilo di pagamenti di un investimento graduale sia grosso modo lineare con una inclinazione pari al peso complessivo delle azioni nel periodo. Tanto più è breve il periodo di investimento graduale rispetto alla durata dell'investimento tanto maggiore nel tempo l'esposizione al solo investimento azionario.
Il benchmark della strategia è calcolato, per ogni simulazione, come rapporto fra valore attuale delle posizioni in azioni e somma dei valori attuali della posizione in obbligazioni e della posizione in azioni.
Simulazione
L’utente può imputare:
Il numero di simulazioni, fino al massimo al quale è abilitato;
La durata in anni della strategia;
Il livello iniziale del tasso d’interesse a breve. I parametri del processo CIR che genera i tassi a breve sono stimati periodicamente da Strategie dinamiche e non sono modificabili dall’utente;
Rendimento atteso nominale e volatilità annua dell’attività rischiosa. I parametri del processo GARCH che genera i rendimenti sono stimati periodicamente da Strategie dinamiche e non sono modificabili dall’utente. Se si ragiona in termini di premio per il rischio il rendimento atteso va calcolato sommano il premio per il rischio al tasso a breve;
La durata in mesi del piano di acquisto dell’attività rischiosa. La durata del piano di acquisto non può essere superiore alla durata della strategia. Le rate dell'investimento sono calcolate come rapporto fra patrimonio iniziale e durata e percio' gli interessi che maturano sul patrimonio non ancora investito fanno sì che il piano possa estendersi oltre la durata imputata;
I costi di transazione, intesi come costo complessivo di un acquisto e vendita di attività rischiosa e investimento senza rischio;
Il numero di periodi per anno, pari a 252, non è modificabile, perciò il processo dei rendimenti e la frequenza di rivalutazione del portafoglio sono giornalieri.